sabato 12 febbraio 2022

Il Montagnier di Schrödinger


Il giorno 8 Febbraio 2022 è venuto a mancare il biologo Luc Montagnier. O almeno così si diceva all'inizio. Poi c'è stata la smentita. E infine, nella giornata di ieri, la conferma ufficiale da parte della sezione fact-checking del quotidiano francese Liberation. Ma fino a quel momento uno spesso velo di mistero era calato sulla scomparsa dello scienziato facendo volare la fantasia nel mondo complottista. Ma andiamo con ordine.

Luc Montagnier è stato uno scienziato francese divenuto noto per aver scoperto negli anni '80, insieme a Barré-Sinoussi, il virus dell'HIV; una scoperta fondamentale e che è stata l'inizio di quella lotta che ha portato oggi l'HIV a fare meno paura rispetto a 30 o 40 anni fa. Questo lavoro è valso ai due scienziati il premio Nobel nel 2008, condiviso con Harald zur Hausen per aver scoperto la correlazione fra Papilloma virus e tumore della cervice uterina.

Montagnier dunque era sicuramente una mente eccelsa che ha fatto tanto per la medicina, ma la sua carriera non si è svolta poi nella massima tranquillità possibile, a causa di varie teorie ed affermazioni espresse dal biologo stesso e che nel tempo lo hanno portato ad essere allontanato sempre di più dalla comunità scientifica.

In particolare si ricordano le sue pubblicazioni sulla memoria dell'acqua (alla base dell'omeopatia), l'uso terapeutico della papaya contro malattie come il morbo di Parkinson, e una dieta a base di integratori ed antiossidanti per combattere l'HIV.

Montagnier viene spesso presentato come un esempio della cosiddetta "sindrome da Nobel" (Nobel disease), ossia quella tendenza da parte di alcuni scienziati detentori del prestigioso premio ad appoggiare teorie pseudoscientifiche forti del potere che una simile onorificenza conferisce, dimenticando che in quanto umani sono anch'essi fallibili e quindi ingannabili dai loro stessi bias e dal mondo che li circonda.

Negli ultimi due anni però Montagnier era tornato alla ribalta per le sue posizioni molto critiche nei confronti della gestione della pandemia di Covid-19 e dei vaccini; nulla di strano poiché sicuramente questa gestione non è stata perfetta e nessuno è esente da critiche, se non fosse che molte di queste sue affermazioni fossero al limite del complottismo (forse anche oltre quel limite) e di conseguenza lo scienziato è diventato un idolo nel movimento no-vax e no-green pass.

L' ultima sua dichiarazione riguarda la dose booster di vaccini a mRna: un invito a fare il test contro l'HIV da parte di coloro che hanno ricevuto la terza dose, poiché in questo modo avrebbero scoperto una "sorpresa". Da qui la bufala che si è subito diffusa che  la terza dose di vaccino provochi l'AIDS.

Ed è a pochi giorni da questa dichiarazione che arriva il primo annuncio da parte del quotidiano France Soir della morte del noto scienziato, seguito da un giorno intero di silenzio da parte del resto della stampa, della famiglia e delle altre persone a lui vicine.

Inutile dire che in questo clima di mistero la fantasia abbia iniziato a galoppare, anche dopo l'annuncio ufficiale da parte di Liberation e conseguente diffusione della notizia su altri autorevoli giornali internazionali, come Le Figaro in Francia o Ansa in Italia.

Girovagando soprattutto nel sottobosco di Twitter si possono trovare le teorie più disparate: alcuni (pochi) sostengono che in realtà Montagnier non sia veramente morto, ma altri (la maggior parte) sostengono che, nonostante lo scienziato avesse 89 anni e una salute non proprio di ferro a causa dei problemi di cuore, sia stato ucciso dai "poteri forti". Perché?

Prima di tutto perché avrebbe rivelato verità scomode sui vaccini, e per questo sarebbe stato tolto di mezzo insieme ad altre figure considerabili "pericolose" per la loro lotta contro la "dittatura sanitaria", come il dottor Trinca o il dottor De Donno. Uccisi dunque da BigPharma per essere messi a tacere, secondo i più fervidi sostenitori di questi movimenti.

Altri invece sostengono che oggi, 12 Febbraio, Montagnier avrebbe dovuto testimoniare a quello che viene chiamato il processo di "Norimberga 2", un procedimento che, in analogia con quello vero di Norimberga in cui vennero processati i fautori degli stermini nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, dovrebbe giudicare e condannare tutti coloro che hanno commesso crimini contro l'umanità durante questo periodo di pandemia. Un argomento che sicuramente merita un articolo a parte che verrà pubblicato prossimamente.

Inutile dire che si tratti di teorie senza alcun fondamento, ma l'annuncio ufficiale della morte dello scienziato non ha ovviamente placato le speculazioni, neanche da parte di chi non si considererebbe complottista.

Perché dopo la questione della morte o meno, adesso rimane il "mistero" delle cause che hanno portato alla scomparsa di Montagnier. Al di là delle teorie su un presunto omicidio, adesso c'è chi sostiene che possa essere morto di Covid. Anche questa affermazione assolutamente non dimostrabile, soprattutto perché l'Ansa ci fa sapere che il medico Gèrard Guillaume, nel rispetto della volontà della famiglia, non avrebbe voluto divulgare la causa precisa della morte di Montagnier, ma ha assicurato che "se n'è andato in pace, con dignità, accanto ai propri cari. Era molto anziano, malato da tempo, fragile. Questa volta il cuore ha ceduto".

A conferma di questa dichiarazione arriva anche un'intervista a Libero della giornalista e divulgatrice scientifica, nonché amica e collaboratrice di Montagnier, Margherita Enrico.

Secondo la giornalista i problemi di cuore dello scienziato erano ben noti, tanto è vero che lei stessa stava organizzando per lui una visita dal professor Massetti del Policlinico Gemelli di Roma. Ma da questa intervista a Enrico emergerebbe anche un'altra questione: sembrerebbe che Montagnier non fosse particolarmente contento di essere diventato l'idolo di no-vax e no-green pass, di sentirsi strumentalizzato e che l'essere stato allontanato per questo dalla comunità scientifica lo facesse soffrire molto.

Come si sentisse davvero Luc Montagnier può saperlo solo lui, e ormai non potrà più raccontarcelo. Se ne va una figura interessante e controversa, e personalmente voglio ricordarlo come colui che ha dato inizio alla lotta contro quel male subdolo e terribile che è l'AIDS. Il resto, è storia. 


domenica 6 febbraio 2022

Fact-checking: di cristalli liquidi, nanotecnologia, e Intelligenza Artificiale


 I vaccini a mRNA anti-Covid contengono cristalli liquidi biofotonici controllabili dall'esterno tramite la giusta fonte di luce.

Lo scopo? Controllarci completamente, distruggere un po' alla volta ciò che di umano c'è in noi, e farci assimilare completamente dall'Intelligenza Artificiale.

No, non è il seguito di Matrix Resurrection, ma una nuova teoria del complotto che si sta diffondendo nei principali canali di "informazione alternativa" italiana.

Autrice dei due video che espongono questa tesi è la dottoressa che sul web usa lo pseudonimo di Elettrone Libero; nella sua presentazione possiamo leggere che è "geografa, traduttrice, scrittrice, ricercatrice e divulgatrice indipendente. Da anni appassionata di archeologia misteriosa e scienza alternativa, si è occupata delle più svariate tematiche di controinformazione scientifica. Dalla geoarcheologia, all’ufologia, alla fisica dell’etere, all’esoterismo fino alla moneta a debito e alla nuova cronologia della storia di Anatoly Fomenko". Una presentazione di tutto rispetto, insomma.

I suoi video sono molto interessanti non solo per l'argomento trattato in sé, ma anche perché sono un esempio perfetto di come si costruisce una teoria di questo tipo: si prendono degli studi scientifici effettivamente esistenti, li si interpreta a modo proprio, li si mischia fra di loro, e poi si creano i collegamenti ad hoc in modo da renderli prove a sostegno della propria tesi, immaginando correlazioni e anelli mancanti adeguati. Tutto il contrario di ciò che dice il metodo scientifico.

Infatti il primo dei due video inizia con un estratto di una conferenza tenuta dalla dottoressa Teresa Lopez e il dottor Pawel Pieranski, rispettivamente ricercatori presso il Laboratoire Gulliver, ESPCI, e il Laboratoire de Physique des Solides di Orsay; in questa conferenza del 2017, i due scienziati spiegano, aiutandosi anche con dei piccoli esperimenti eseguiti sul palco, la storia, le proprietà e le future possibili applicazioni dei cristalli liquidi, un materiale che conosciamo tutti in quanto si trova principalemente negli schermi dei nostri televisori e PC. 

Da questa conferenza, ma anche semplicemente andando a leggere una qualunque encliclopedia, apprendiamo che i cristalli liquidi sono delle sostante organiche che si presentano in uno stato a metà fra quello solido e quello liquido: sono dei materiali liquidi opachi che presentano delle proprietà comuni sia ai solidi che ai liquidi, soprattutto in termini di rifrazione della luce; sono proprio queste peculiarità che si sfruttano per la realizzazione degli schermi che conosciamo.

Ma i cristalli liquidi non sono solo importanti per lo sviluppo tecnologico. Come ci segnala l'Ansa in un articolo del 2018, secondo una ricerca dell'Università Statale di Milano, in collaborazione con l'Università Humanitas di Milano e quella del Colorado a Boulder, esiste un'affascinante teoria rispetto alla quale si pensa che l'inizio della vita sulla Terra sia dovuto alle molescole di DNA e RNA che ad un certo punto si sarebbero aggregate spontaneamente sotto forma di cristalli liquidi. Una teoria semplice quanto affascinante, ma che per l'appunto rimane ancora una teoria. Ciò è legato sicuramente alle forme che i cristalli liquidi possono assumere. In particolare si segnala la mesofase colesterica rispetto alla quale i cristalli liquidi assumono una forma a doppia elica come quella del DNA, e il cui passo dipende dalla temperatura. Da qui la correlazione è presto fatta: se è vero che i nostri "mattoni molecolari della vita" si sono aggregati sotto forma di cristalli liquidi colesterici, allora sarà sicuramente così ancora adesso.

E cosa c'entra la luce? Esiste un'altra mesofase, detta nematica, in cui il cristallo liquido si presenta come un'agglomerato di fili che si dispongono lungo una direzione preferenziale a seconda della luce. Quindi il nostro DNA sarebbe formato da cristalli liquidi nematici e colesterici che può essere manipolato tramite un'opportuna fonte di luce. Quale luce? Quella dei chakra e del Ki, ovviamente. 

Esistono varie discipline (come il Reiki ad esempio) che affermano che, tramite la manipolazione di queste energie, sia possibile avere degli effetti benefici sul corpo umano, e alcuni affermano anche che si possa guarire da alcune malattie. Affermazioni che chiaramente non hanno alcun fondamento scientifico, ma questo di certo non ferma i guru e chi li segue. I chakra in particolare non sarebbero altro che delle emanazioni di luce sprigionate da alcune parti del nostro corpo, e se si riescono a manipolare queste fonti di luce, allora si può manipolare anche il nostro DNA se è fatto da cristalli liquidi nematici.

Come già avrete capito, non esiste alcuna evidenza scientifica alla base di questa teoria e potremmo anche fermarci qui, ma supponiamo per un attimo che invece sia tutto vero: come farebbero i cattivoni del Deep State, della Cupola, del Nuovo Ordine Mondiale, a controllare le nostre menti e a manipolare il nostro DNA in questo modo? 

Qui inizia la mia parte preferita. I mezzi per fare tuto ciò si troverebbero, ovviamente, nei vaccini anti-Covid, cioè quelli realizzati da Pfizer e Moderna.

Nel secondo video di questa avvincente serie vengono mostrate delle foto di presunti filamenti "viventi" presenti nel cibo, nell'acqua, nelle mascherine e nei vaccini, il cui scopo sarebbe penetrare nel nostro cervello, controllare le nostre menti, manipolare il nostro DNA ed RNA e trasformaci in zombie mezzi androidi. Questi filamenti sarebbero nanobot a cristalli liquidi immersi in una matrice di idrogel e che, tramite controllo remoto, possono iniettare nel nostro corpo sostanze a nostra insaputa e portare a compimento il terribile piano illustrato sopra. Sembra totale fantascienza, ma in realtà un piccolo fondo di verità c'è: la ricerca sulle nanotecnologie in campo soprattutto medico ed alimentare non si sono mai fermate, e attualmente rappresenta uno dei campi scientifici più caldi. 

L'idrogel è un colloide composto da catene polimeriche disperse in acqua, ed è una tecnologia che viene usata da tempo in campo soprattutto medico in quanto si tratta di un materiale biocompatibile, e che quindi non viene rigettato dal corpo: protesi al seno, lenti a contatto, farmaci per la cura di ferite e bruciature.

Il DARPA (che essendo un organo governativo americano per la ricerca in ambito militare è il male assoluto nell'ambito della controinformazione) sta sviluppando una tecnologia per monitorare e intervenire da remoto sullo stato di salute dei soldati durante le missioni, registrando i loro parametri vitali e agendo nel momento in cui si presentassero dei problemi seri. 

Poiché quindi esistono questi studi, il collegamento fra idrogel, cristalli liquidi, nanobot e controllo mentale è presto fatto. Ma ancora una volta, facciamo uno sforzo di fantasia e facciamo finta che sia possibile fare tutto ciò.

Quali sarebbero le prove schiacciati di questo piano malefico? I famosi presunti filamenti trovati nei vaccini che ci vengono iniettati, anzi nel "siero genico" come lo chiamano loro.

Per capire da dove provengono queste fantomatiche "prove" bisogna tornare indietro alla scorsa primavera: la dottoressa Carrie Madej, un'osteopata di medicina interna, pubblica dei video sui suoi canali social dove sostiene di aver analizzato al microscopio dei campioni di vaccino della Moderna e di aver trovato al loro interno dei filamenti "vivi" che si muovevano liberamente all'interno del medicinale, si aggregavano spontaneamente e che sembrano essere coscienti di essere osservati, puntando addirittura verso di lei. 

Inizialmente la dottoressa sosterrà che questi filamenti sono un organismo vivente detto Hydra vulgaris, chiamata così in onore della bestia mitologica a quatro teste in grado di rigenerare le sue estremità una volta tagliate; poi farà un upgrade alla sua teoria: quelli sono filamenti di cristalli liquidi immersi in una matrice di idrogel e che hanno il compito di penetrare nel nostro cervello e fare tutte quelle belle cose che abbiamo già elencato. 

I video diventano subito virali nel sottobosco della controinformazione, e in Italia ricevono la massima risonanza a Novembre. La dottoressa Madej diventa una paladina del movimento no vax e no green pass, e i suoi social diventano una vera e propria meta di pellegrinaggio. Tra le altre cose, la dottoressa sarebbe fra quelli che avrebbero sostenuto che sia possibile de-vaccinarsi facendo un bagno in una miscela di bicarbonato di sodio, epsomite e borato di sodio, salvo poi rettificare nel momento in cui sono arrivate le prime critiche da parte della comunità scientifica, sostenendo che si sia trattato di un disguido.

La storia è incredibile, talmente incredibile che il debunking, ovviamente, non tarda ad arrivare. Ci pensa proprio Reuters tramite le parole di autorevoli scienziati tra i quali Matthias Eberl (professore di immunologia all'università di Cardiff), il quale spiega che i filamenti che si vedono nelle immagini diffuse dalla dottoressa Madej altro non sono che comune contaminazione del campione: polvere, filamenti caduti da tessuti con cui sono realizzati gli abiti, capelli, e cose di questo tipo; una contaminazione ben nota e molto comune quando non si tiene ben pulita la lente del microscopio oppure quando non si disinfetta bene il laboratorio. Nell'articolo di Reuters potete osservare le foto di queste contaminazioni mandate alla redazione proprio dal dottor Eberl e confrontarle con quelle mostrate dalla dottoressa Madej.

Il movimento spontaneo di questi filamenti e che li fa sembrare "vivi" in realtà sarebbe dovuto ai moti Browniani, un fenomento molto comune in chimica e in reologia e che riguarda particelle disperse in acqua o gas: suddette particelle subiscono un moto casuale e disordinato, ed è chiamato così in onore di Robert Brown che lo scoprì per la prima volta nel 1827. 

Alla luce di tutto ciò possiamo quindi affermare che questa teoria è FALSA. Restiamo ovviamente sempre in attesa di eventuali prove effettive che possano dimostrare il contrario e farsi beffa del nostro scetticismo.

Si segnala infine che i video della dottoressa Madej, di Elettrone Libero, e tutti gli articoli citati sono disponibili online per la consultazione per chi volesse ascoltare con le proprie orecchie e vedere con i propri occhi.

domenica 2 febbraio 2020

Luna Nera: una serie tv per donne e basta?


Rieccomi! Pensavate che fossi deceduta, eh? Invece no, sono ancora qua. Avevo sospeso l’attività di questo blog perché, obiettivamente, è un formato che non si fila più nessuno; ormai sono tutti instagrammer, youtuber o tik-toker (già solo quest’ultimo nome mi dà un senso strano di cringe), ed effettivamente volevo provarci anch’io, ma forse forse non è una cosa adatta a me e alla mia boomeraggine. Voglio comunque provare a fare una trasposizione audio/video di questi articoli, magari così mi faccio passare definitivamente il disagio di farmi riprendere e inizierò a lavorare a contenuti un po’ più seri e più facilmente fruibili.

Detto ciò, iniziamo con l’argomento di questa settimana.
Lo scorso 31 gennaio è uscita su Netflix una serie tv intitolata: “Luna Nera”, una serie italiana realizzata da un cast quasi interamente composto da donne. Protagonista è Ade, una ragazza di 16 anni che vive in un paesino italiano del ‘600, e che un giorno scopre di possedere dei poteri, di essere, quindi, una strega. Il primo episodio si apre proprio con Ade e sua nonna che vengono chiamate per fare da levatrici ad una donna che doveva partorire il suo primo figlio e, durante il travaglio, la ragazza vede la vita del nascituro abbandonarlo mentre è ancora nel ventre materno. Ed effettivamente il neonato nasce morto, nonostante gli sforzi della nonna per cercare di salvarlo. Così la donna viene accusata di stregoneria e giustiziata sul rogo, e da lì la vita di Ade e del suo fratellino, Valente, cambia totalmente: inizialmente discriminata dal resto del paese, con un potere che non riesce a capire, ad un certo punto deve trovare rifugio presso una comunità di streghe che vive al limite del bosco per evitare di essere giustiziata a sua volta.
La serie quindi è un fantasy a tutti gli effetti, incentrata sul dualismo donne-streghe contro uomini che vogliono sterminarle, e che prende spunto da fatti storici quali la caccia alle streghe e l’Inquisizione. Inizialmente i personaggi seguono molto i cliché tipici del genere: c’è Ade; la ragazzina che scopre di essere l’Eletta; Pietro, il belloccio che fa innamorare la protagonista e, in quanto studente di medicina, rappresenta la parte razionale della storia; Tebe, la leader della comunità di streghe e colei che guida la protagonista per permetterle di sviluppare il suo potenziale e trovare la sua strada; Sante, padre di Pietro e leader dei Benandanti, uno dei due villain che cercherà di eliminare le protagoniste, spinto dalla superstizione e dalla vendetta; Sua Eminenza, il vero villain della serie, spinto dal desiderio di conoscenza e, quindi, di potere.
Insomma, pare che si seguano tutti i cliché del genere, e da questo punto di vista può sembrare quasi deludente, fino a quando non si arriva al finale di stagione, dove tutto cambia. E secondo me il finale è la ragione per cui la serie merita di essere guardata.
Possiamo dunque dire che fra l’ambientazione, la trama alla fine non scontata, gli intrecci amorosi, colpi di scena ed effetti speciali per la resa degli incantesimi (un po’ alla Harry Potter in alcuni punti), questa serie è sicuramente un buon fantasy, cosa che personalmente apprezzo molto in quanto il fantasy in Italia non è un genere così sviluppato.

Un altro punto di merito vanno alle musiche utilizzate, in particolare alla canzone di intro ed outro di ogni episodio che si intitola Son of the Dust, di una band progressive inglese che si chiama Black Casino and the Ghost.

Ma non voglio dilungarmi oltre col rischio di parlare di cose tecniche che non mi competono. Parliamo invece del messaggio che è insito in questa storia, e che è stato anche spiegato dalle registe durante le varie interviste a cui hanno partecipato. Luna Nera è sicuramente una storia di donne per le donne: è ambientata in un periodo storico di grande oppressione ideologica e sessuale, in cui la Chiesa deteneva ancora il potere temporale oltre a quello spirituale al di fuori delle mura vaticane, e il popolo veniva controllato tramite la superstizione e la paura dell’Inferno, nonostante fossimo ormai alle porte della rivoluzione scientifica del ‘700. Le categorie che più pativano questa situazione erano allora gli scienziati, i liberi pensatori, gli atei, gli appartenenti ad altre religioni, e le donne. In particolare la Stregoneria rappresenta tutte quelle pratiche e rituali che fanno capo ad antichi culti pagani, e si pensa che abbia avuto origine dal culto della dea Diana. Non a caso oggi, all’interno dell’ambiente neo-pagano, viene anche chiamata l’Antica Religione, ed è tutt’ora praticata proprio come forma religiosa, come tante altre correnti neo-pagane che basano il proprio culto sulla magia rituale e sulle credenze di epoche perdute. Inoltre il termine “strega” deriva dal greco “strix”, che indica un rapace che, secondo la credenze popolari, succhiava il sangue delle capre e, nel tempo, è stato associato ad una particolare figura femminile che è stata poi a sua volta associata al Maligno. All’interno di questo contesto essere donna, pagana, o semplicemente “diversa” dallo stereotipo di donna che c’era all’epoca, era un grosso problema, e si rischiava di finire sotto l’occhio dell’Inquisizione e morire. Le donne erano quindi perseguitate e oppresse da un mondo maschile e maschilista, che cercava in tutti i modi di controllarle e di eliminarle se diventavano scomode. In Luna Nera queste donne sono effettivamente delle streghe nel senso fantasy del termine, ma vengono anche dipinte come delle donne “ribelli”, che volevano vivere la vita a modo loro; un esempio lampante sono Tebe e Leptis e la loro relazione omosessuale. Sono tutte donne che in un certo senso sono state emarginate dalla società non solo per i loro poteri, ma anche per il loro desiderio di essere sé stesse. E per sopravvivere, decidono di unirsi, di farsi forza a vicenda e di combattere assieme, affinando le loro conoscenze e le loro abilità.
Come si ricollega tutto ciò alla nostra epoca?
Esistono vari collegamenti, sia in positivo che in negativo. Innanzitutto la discriminazione di genere, che è un tema ancora molto caldo in tutto il mondo; ciò che viene fuori dalla serie è sicuramente un invito all’unione alla lotta contro queste discriminazioni e la consapevolezza del fatto che una donna non è inferiore ad un uomo in quanto tale. Tutte cose super positive che nel corso della storia si sono tramutate in realtà (vedi il Femminismo) e che continuano ad essere una realtà ancora oggi e si continua ancora a lottare per migliorare ulteriormente la situazione.
Qui però, secondo me, arriva una nota dolente: qual è il ruolo degli uomini in tutto ciò?
Nella serie, gli uomini sono sostanzialmente tutti villain. E per tutti, intendo proprio tutti. Il cardinale, che per invidia e sete di conoscenza, incoraggia e finanzia i Benandanti per far in modo che distruggano le streghe, e tutto per ottenere il Libro; Sante, che accecato dal dolore e dalla sua stessa fede guida i Benandanti in questo massacro; Spirto, che inizialmente aiuta le streghe, ma che di fronte alla possibilità di entrare nei Benandanti e avere finalmente un posto nel mondo, si fa anch’egli carico di questo compito; e infine Pietro, il medico, lo scienziato, colui che addirittura andava contro il suo stesso padre e che era follemente innamorato di Ade, alla fine cede anche lui. Ci sarebbe Cesaria, l’altra figlia di Sante e anch’essa una Benandante, una donna che uccide e tortura altre donne, ma alla fine più si va avanti con la storia e più trapela il fatto che in realtà è anche lei una vittima del sistema, quindi non può essere considerata una vera cattiva. Alla fine i veri cattivi sono gli uomini. E tutto sommato, considerando i tempi in cui è ambientata la storia, ha anche senso vederla così. Ma oggi? Gli uomini sono ancora nostri nemici?
Personalmente ritengo di no, e anche la maggioranza del movimento femminista di nuova generazione lo pensa. Il Femminismo nel corso degli anni si è diviso in tante correnti, alcune più moderate e altre più estremiste; non sto qui ad elencarle tutte, ma è abbastanza evidente che spesso le correnti più estremiste di qualunque movimento (non solo quello femminista) fanno più rumore, vengono notate di più e rischiano di compromettere la credibilità del movimento principale, portando i messaggi ad essere meno efficaci e compresi. Questa secondo me è la situazione attuale del Femminismo occidentale. Ed è una situazione che spesso porta gli uomini ad essere esclusi e ad auto-escludersi. Facciamo un esempio molto semplice, una vicenda accaduta proprio nelle ultime settimane: la questione degli Oscar. Tutti sappiamo delle polemiche che sono scaturite dal fatto che nella categoria “Miglior Regia” non sia stata candidata nemmeno una donna e che non state candidate abbastanza persone di colore. Ma ciò su cui voglio concentrarmi è il coinvolgimento di Stephen King in questa faccenda; lo scrittore, di fronte alle polemiche, ha voluto dire la sua, e cito le sue testuali parole: “Per me il problema della diversità - come si applica ai singoli attori e registi, in ogni caso - non si è presentato. Non considererei mai la diversità per quanto riguarda l'arte. Solo la qualità. Penso che fare in modo diverso sarebbe sbagliato".
Volete sapere come l’opinione pubblica e i social hanno reagito di fronte a queste frasi? Con un’accusa di razzismo e sessismo. Stephen King. L’uomo che ha scritto Rose Madder e i cui personaggi femminili sono di una potenza inaudita. L’unico uomo ad aver trovato spazio, con una puntata dedicata, nel podcast di Michela Murgia intitolato “Morgana”, interamente incentrato sulle grandi donne della storia. Lui. Quest’uomo qui accusato di sessismo. Ma stiamo scherzando?
Che poi proprio in questi giorni King abbia fatto un’altra dichiarazione in cui accusa gli Academy Awards di brogli, è un altro discorso. Non so se sia vero o se lo abbia fatto per pararsi un po’ dalle precedenti accuse ricevute, questo non possiamo saperlo. Non possiamo fare un processo alle intenzioni.
Analizziamo però la prima dichiarazione fatta dallo scrittore, senza tenere conto della seconda in quanto, fino a quando non spunteranno le prove, non potremo ritenere veritiera. Cosa avrebbe detto di così sbagliato? Secondo me ha detto una cosa sacrosanta, ossia che l’arte, ma più in generale il merito, non deve guardare in faccia a colore, sesso, classe, o altro. Vince il migliore. La cosa che dovrebbe veramente importare è la possibilità per tutti di esprimere il proprio potenziale e mostrare al mondo il proprio talento, come hanno fatto le registe di Luna Nera. Il fatto che agli Oscar siano state candidate poche donne è un effetto, la punta dell’iceberg, non il problema, che invece è più profondo e complesso. Mi sembra un concetto abbastanza semplice e lineare, eppure King ha ricevuto queste accuse; per qualche giorno è stato la “strega” di turno.
Quello che voglio dire è che è molto facile aderire ad una caccia alle streghe, di qualunque natura essa sia. È facile farsi accecare dall’ideologia, dalla fede, dal dolore, è facile diventare degli estremisti. E a farne le spese sono sempre quelli che in quel momento sono più “deboli”, anche se poi deboli in realtà non sono, come dimostrano le donne di Luna Nera. In sostanza, il messaggio che ci vedo io è contro qualunque tipo di estremismo e qualunque tipo di irrazionalità che ci porterebbe a sopraffare altre persone, chiunque esse siano.

Chiudiamo questo sproloquio dicendo: guardate Luna Nera, non rompete il cazzo, ragionate sempre con la vostra testa e siate sempre aperti alle opinioni altrui, anche a quelle che non vi piacciono.

giovedì 3 maggio 2018

Il feederismo e il cibo non solo come nutrimento


Bene, un’altra festa dal significato sempre più oscuro per molte persone è passata. Avete mangiato bene? Avete bevuto? Vi siete divertiti? Spero di sì.
Col passare di questa festa ci si avvicina sempre di più all’estate, e per l’occasione ho deciso di aiutarvi a mettervi in forma, così avrete il corpo da spiaggia che volete e non getterete veleno su quelle/i che già ce l’hanno (ma di questo parleremo un’altra volta). Come? Semplice, oggi vi parlerò del feederismo!
Un po’ di tempo fa su internet scoppiò lo “scandalo” di un signore in evidente stato di obesità che racimolò centinaia di migliaia di visualizzazioni tramite video in cui ingurgitava quantità esorbitanti di cibo. Il problema? Oltre alla gente che semplicemente si divertiva a dargli del ciccione di merda, si sono scatenati anche i giustizieri della buona salute, quelli, cioè, che si preoccupavano (genuinamente eh) dello stato fisico di questa persona e del fatto che potesse fare da cattivo esempio ai giovani. Ovviamente non ve lo sto proprio a dire che sul web esistono migliaia e migliaia di video di persone che si abbuffano o semplicemente mangiano; ma perché questo caso ha fatto così scalpore in Italia? Principalmente per due motivi: il protagonista in questione era obeso e i suoi video sono stati visti da centinaia di migliaia di persone. Notevole, vero? Tutta quella gente che passava il tempo (e lo fa ancora) a guardare una persona mandare giù kili di tiramisù.
Ora, non ho alcuna intenzione di soffermarmi sulla giustezza etica e morale o sul buono o cattivo gusto di quei video, perché onestamente non me ne importa quasi niente. Ciò su cui mi voglio soffermare è: chi sono le persone che guardano quei video?
Possiamo suddividere il pubblico nelle seguenti categorie:
-        -  I curiosi
-         - I paladini della salute e della buona forma fisica
-         - Web star alla ricerca di qualcosa di cui parlare
-        -  Spettatori occasionali che si sono ritrovati il video in Home per caso
-         - Gente che ha bisogno di qualcuno da insultare per sentirsi, secondo loro, superiori, o semplicemente perché si divertono così
-        -  I feederisti
Quest’ultima categoria, secondo me, è quella più ampia. E qui arriviamo al dunque: cos’è il feederismo?
Il feederismo, secondo l’American Psychiatric Association, rientra nella lista delle parafilie, ossia dell’ “interesse sessuale per oggetti, situazioni o individui atipici”. Nel caso specifico, il feederista è colui o colei che prova attrazione sessuale per le persone obese e si eccita nel vedere qualcuno mangiare e diventare, giorno dopo giorno, sempre più grasso. Insomma, esattamente come in altri tipi di feticismi quale può essere il bondage, ci sono quelli che si eccitano nell’avere il controllo sull’altro (in questo caso attraverso il cibo), e quelli che invece lo “subiscono”, mangiando e ingrassando sempre di più; non a caso, coloro che appartengono alla prima categoria paradossalmente sono persone magre, addirittura palestrate, mentre il partner è una persona che un evidente problema di peso. Questo fenomeno è molto più diffuso di ciò che sembra, sono molti i video e le dirette sul web di persone che mangiano e che sono seguitissime, per questo o anche semplicemente per compagnia. Noto ciò, il motivo di tante visualizzazioni è sempre meno un mistero (ringrazio un mio caro amico che me ne ha parlato, perché prima non riuscivo proprio a spiegarmi come la gente si divertisse a guardare qualcuno mangiare).
Bene, ora che anche voi sapete cos’è il feederismo, provate a guardare una puntata di uno qualunque di quei programmi che mostrano persone obese, che superano anche i 300 kg, che tentano di dimagrire, nella maggior parte dei casi fallendo. Vi assicuro che la fame vi passerà del tutto.
Prego, non ringraziatemi troppo, ci tenevo che non vi sentiste troppo frustrati in spiaggia di fronte ad una ragazza o ad un ragazzo con un bel fisico.
Buona dieta, gente!